La diocesi e la nostra Unità Pastorale sono in festa per l’ordinazione sacerdotale di don Riccardo Lenci, sabato 7 settembre, alle 21.00 nella Cattedrale di Senigallia.
Don Riccardo entrerà presto a far parte della nostra Unità Pastorale “cinque pani e due pesci” come viceparroco.
“Il grazie si fa spontaneo, anche prendendo in prestito le parole contenute nella lettera scritta dal papa ai sacerdoti, lo scorso agosto. A loro Francesco indica come parola chiave, come valore essenziale di riferimento, la “gratitudine”. Perché sì, c’è bisogno di ringraziare i sacerdoti «per la fedeltà agli impegni assunti», per la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia, per il sacramento della Riconciliazione amministrato «senza rigorismi né lassismi», per l’annuncio del Vangelo fatto a tutti «con ardore». Ma al tempo stesso sono i preti a dover dire grazie.
Sono loro a sentire il bisogno di glorificare Dio per la vocazione che più che «una scelta nostra, è risposta a una chiamata gratuita del Signore». La gratitudine di chi sperimenta una comunità vera in cui i ruoli lasciano spazio al servizio, all’essere con e per.
Con coraggio e creatività, in questo tempo così carico di bellezza e fatica, anche nella Chiesa. Tempi diversi della vita, nostra e degli altri, che tuttavia, se letti nella logica del Vangelo, hanno un un filo comune, una costante, un tema guida: l’esigenza della “lode”. L’ultima parola chiave indicata dal Papa nel suo scritto, concetto che ha in Maria la sua icona. «Donna dal cuore trafitto» infatti la Vergine «ci insegna la lode capace di aprire lo sguardo al futuro e restituire speranza al presente».
Ecco allora che di fronte alla tentazione «di isolarci e rinchiuderci in noi stessi» quando «lamenti, proteste, critiche o ironia si impadroniscono del nostro agire», occorre guardare a lei affinché purifichi i nostri occhi da ogni “pagliuzza” che potrebbe impedirci di essere attenti e svegli per contemplare e celebrare Cristo in mezzo al suo popolo». Perché il centro del ministero sacerdotale sta proprio lì, nell’avere il cuore e la mente sempre concentrati su Gesù per poi aprirsi, sotto la Sua guida, al servizio degli altri.”
(G.P. dalla Voce Misena)